CANI&PORCI
LE NOSTRE MIGLIORI AMICHE: LE BESTIE

Lo dice anche il celebre proverbio: "più conosco gli animali, più amo le bestie". Scrivi alla nostra esperta in bestiame per ogni problema, ansia, rovello, dilemma che riguarda i nostri amatissimi compagni a 4 zampe, 3 zampe, 2, 6, eccetera. E-mail a lumaca@tartaruga.best


E' normale che il mio gatto quando è molto raffreddato faccia "BIAO" anzichè il regolare "MIAO"?

Terry Valzorio

E' abbastanza normale e accettabile. Però, se ci tiene, può porvi rimedio facendolo equalizzare. Un'aggiustatina alle frequenze medio-alte ed il suo caro felino squillerà un perfetto "miao", anche se in preda a raffreddore intenso, fulminante, fatale!


Non so come certa gente possa mangiare il "salame di felino". E' una barbarie! ...E poi stiamo a criticare gli estracomunitari.

(Non mi firmo perchè temo ritorsioni)

Ha ragione signor Non mi firmo. Pensi che da noi in Emilia tantissima gente ha persino il coraggio di mangiare il "culatello di zibello" anche se lo zibello è notoriamente animale in via di estinzione.


Buongiorno dottoressa. Ho una piccola coguara di un anno. Temo che manifesti i primi sintomi di desiderio carnale. Dato che non posso permettermi di infestare il quartiere dove vivo di piccoli coguari, che poi crescono e giustamente si mangiano il vicinato, e d'altra parte non trovo giusto sterilizzare l'animale, come posso educarla alla castità, spiegarle insomma come vanno le cose del mondo e di stare attenta? La storiella "delle api ed il polline" è valida anche coi coguari?

M. Adducci - Lucania

Non si preoccupi per la sua appetitosa coguarina. Il coguaro maschio cresciuto in cattività è notoriamente di gusti omosessuali, non nutre quindi alcun interesse per la femmina della sua specie. Avrà notato che nei salotti più chic, frequentati dai più noti stilisti italiani e no, il coguaro maschio è spesso presente, arreda, tiene banco, sculettando con eleganza tra i divani.
Tenga piuttosto d'occhio i Rottweiler, che pur essendo grosso modo cani e non coguari, sono alquanto disinvolti in quanto a gusti sessuali non disdegnando il felino e l'ovino.


Mio marito dichiara di amare gli animali, vota "verdi", è quasi vegetariano e blablabla, tante belle parole di demograzia, uguaglianza eccetra eccetra.
Ma quello che mi fa andare in bestia, visto che parliamo di appunto bestie, è la carenza di coerenza. Lui dà fuori il DDT e quando vede uno scarrafaggio lo pesta senza pensarci 2 volte. Giù nell'orto, che lui ci tiene tanto, ha dato fuori la polverina antilumache che dopo 2 giorni cenerano morte non 100 ma quasi. Forse che zanzare, mosche, scarrafaggi e lumache sono meno animali degli altri? Ci sono animali di serie A e altri di serie B? Ci sono animali che meritano di vivere e altri di morire? Mio marito è RAZZISTA, altro che amatore degli animali. O si rispettano TUTTI o non se ne rispetta nessuno. Io almeno sono onestamente coerente: non ne rispetto nessuno e, quando posso ammazzo sia le zanzare che i cavalli che i cani di razza, senza fare differenze.

G. U. - Mantova

La sua dogmatica coerenza è abbastanza condivisibile. Con opportuni accorgimenti si possono tenere lontano le fastidiose zanzare e mosche e gli scarafaggi senza bisogno di accopparli. Le lumache poi hanno diritto pure loro di mangiare quanto ne ha il genere umano. Condivido meno la sua conclusione finale, ma non per questo cercherò di sopprimerla.


Il prossimo numero forse sarà dedicato a un animale di gran moda nelle nostre case, un animale di gran compagnia e che, a modo suo, arreda: il facocero.
A tal proposito attendo domande e sarò prodiga di consigli per aiutarvi a fare del vostro irresistibile mammifero il miglior amico dell'uomo, in luogo del banale cane.


A PROPOSITO DI FACOCERI.
Sono di Albairate (Mi), da circa 3 settimane (10-5-02) è scomparso l'amato facocero col quale convivo. E' di pelo scuro, temperamento aggressivo, risponde al nome di Umberto. Ma se lo vedete trattatelo con tatto e prudenza perchè reagisce sgarbatamente facendo la prima cazzata che gli passa per la testolina. Adeguata ricompensa a chi lo trova. Vivo o morto.
Demetrio, Albairate, vicino alla chiesa di S.Francesco.


SFIGA O ISTINTO SUICIDA?
Non vi siete mai chiesti come mai tanti porcospini morti investiti lungo le nostre strade? Malgrado le nostre campagne pullulino più di topi, lucertole, non manchino di piccole serpi, cavallette, talpe ed altro, quelli che si fanno investire sono quasi sempre solo i porcospini. Succede persino su stradicciole con pochissimo traffico. Io pensavo, fino a qualche anno fa che fossero animaletti piuttosto storditi, che soprattutto la notte perdessero l'orientamento e abbagliati dai fari delle auto rimanessero paralizzati, incapaci di scansarsi. Che madre natura li avesse provvisti di una copertura di aculei proprio per difenderli, data la loro poca prontezza di riflessi.
Beh, non è così. La sorte ha voluto che allevassi un porcospino, abbandonato ancora neonato davanti alla porta del mio ambulatorio da qualche disperato.
L'animale, benchè trattato con tutte le cure, ha manifestato fin da ragazzino i sintomi di una depressione esistenziale senza rimedio.
Lo nutrivamo, incoraggiavamo, organizzavamo per lui festicciole con amici porcospini/e, nutrie, donnole, talpe. Lo portavamo persino al MacDonald, che pare sia il massimo per un preadolescente. Tutto inutile, preferiva passare i pomeriggi raggomitolato sotto il letto della cameretta ascoltando in cuffia cassette di Antonacci, Masini, persino vecchissimi dischi di Claudio Lolli. Da come guardava con invidia i grossi ratti che sguazzavano nell'immondo liquame di un canale fognario dietro casa capii che non accettava la sua conformazione di porcospino, viveva i suoi aculei non come strumento di difesa, ma come handicap che inibiva i rapporti sociali, il contatto anche fisico con i suoi simili, per tutti importante, non di meno per un giovane porcospino. Ebbi la conferma di questo suo stato d'animo in giardino quando lo vidi, con un inatteso guizzo felino, gettarsi davanti all'automobilina a pedali guidata dal mio bambino. Era un inequivocabile istinto suicida.
Per me, che l'avevo in osservazione da tempo, non c'era speranza di modificare una situazione connaturata nelle caratteristiche di questa specie; tuttavia, convinta dalla compassione di amici e parenti ho affidato l'animale ad una comunità di frati in Umbria che l'hanno subito messo nel giardino protetto dalle mura del loro chiostro.


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